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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



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LE NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA E DELLA BIOLOGIA
Nei primi capitoli del libro della Genesi Dio traccia nel volere della sua creazione un progetto di armonie alla cui attuazione intende coinvolgere “Adam”, una figura che vista sotto il profilo religioso simboleggia l’uomo che è in tutti noi. Dio inaugura il suo progetto della creazione guidando l’azione dell’uomo costituito come suo patner. Lo dota di intelligenza per renderlo capace di incontro con la volontà del suo Creatore, nella prospettiva dialogica di proclamare il ‘senso’ del mondo attraverso la sua esperienza di vita. Da un'analisi prettamente religiosa del racconto biblico della creazione emerge che Dio assegna all’uomo il ruolo di gestore responsabile della natura, con il compito di custodire l’integrità del creato e il dovere di rispettare la vita dell’uomo, nella consapevolezza che tutte le cose create sono buone ed esistono in funzione dell’uomo............
Dopo oltre 2000 anni dal racconto biblico della creazione, l’uomo ha conseguito enormi progressi scientifici, ha fatto grandi scoperte nel campo della tecnica, della biologia e della medicina. Recentemente è entrato addirittura nel codice genetico degli esseri viventi ma, nello stesso tempo, si è accollato una grande responsabilità su questioni morali e scelte vitali inerenti al suo destino. La ricerca scientifica scopre continuamente le leggi perfette che stanno alla base dei processi regolatori e funzionali del mondo vivente, ma non può non disconoscere il limite umano delle conoscenze sui meccanismi intimi che regolano il processo evolutivo della natura. Tutte le informazioni fino ad oggi acquisite sulle enormi potenzialità e sui miliardi d'informazioni veicolate dal genoma umano nell’esprimere la vita, sono ancora incomplete; non ci dicono tutto quello che i geni fanno, come funziona la cellula e perché questa invecchia. Nell’attesa che la scienza riesca a penetrare ‘con certezza’ il mistero della vita, è doveroso prodigarsi nel rispettare nella sua integrità sia la vita sia la natura: due elementi che devono costituire per l’uomo “oggetti” di contemplazione e non “soggetti” di manipolazione......
L’interesse attuale della scienza, più che mettere a disposizione le conoscenze scientifiche scaturite dall’osservazione dei fenomeni naturali per un miglior utilizzo delle risorse disponibili in natura, è rivolta essenzialmente a tentare di modificare il creato esistente, seguendo a passo le capacità e le potenzialità che man mano sono offerte dal progresso tecnologico. Tutto questo contrasta con la visione biblica secondo cui l’uomo ha bisogno della natura per completare la visione del sé, attraverso l’osservazione e l’analisi delle perfezioni insite nel creato.L’apparato tecnico-scientifico occidentale, basato generalmente sul principio di una libertà senza norme, tenta di anteporre i bisogni dell’uomo alle esigenze della natura, partendo dal presupposto che l’uomo dispone di una quantità illimitata di energie e di risorse da utilizzare. Questa concezione egoistica, presente in diversi campi della scienza, ha eliminato qualsiasi riferimento a un “principio trascendente” necessario per creare un ponte di mediazione tra scienza e religione, indispensabile per definire limiti e confini tra tecnologia ed etica. La pretesa da parte della scienza di esercitare un dominio incondizionato sulle risorse del mondo sembra però aver raggiunto un punto critico nel delicato equilibrio tra uomo e natura. Infatti, suscita grande perplessità e profonda inquietudine la crescente ......
L’uso di nuove biotecnologie, applicate nel campo dell’agricoltura, della zootecnia e della medicina, suscitano analoghe preoccupazioni, perché presto potrebbero divenire necessità vitali non appena incorporate nel regime socio-economico delle abitudini e dei bisogni. Bisogna stare in guardia dal liquidare semplicisticamente, definendo “paure irrazionali” o “ostacoli” al progresso della scienza, motivate preoccupazioni nutrite su un uso liberale e liberalizzato delle tecniche biomolecolari di ingegneria genetica, applicate sia in campo animale sia vegetale. La liceità dell’uso di biotecnologie è legata alla valutazione delle possibili conseguenze in termini di rischio a carico degli organismi viventi e alle possibili ripercussioni di impatto ambientale a lungo termine. Per questo è necessario soppesare attentamente la reale utilità, le potenzialità, i vantaggi e gli eventuali rischi connessi all’uso delle tecniche biogenetiche. Sicuramente sono da condannare, sia sul piano etico sia sul piano scientifico, l’uso delle tecniche di laboratorio di ingegneria genetica indirizzate alla “clonazione riproduttiva”, cioè in grado di creare artificialmente in provetta,.....
Scienziati e tecnici, impegnati nella medicina in settori di avanzata biotecnologia non compiranno atti illeciti se, rispettando l’ordine, l’armonia della natura e la biodiversità di ogni essere vivente, interverranno solo per “correggere” o “porre rimedio” ad alcune anomalie del genoma umano con l’unico, inequivocabile e provato fine di sconfiggere malattie e migliorare la qualità della vita. Ma essi, innanzi tutto, saranno chiamati a lavorare con intelligenza, guidati da una coscienza limpida e onesta, consapevoli di “trattare” materiale vivente che appartiene al patrimonio comune dell’umanità, destinato a generazioni future. Pur rimanendo fuori discussione la sperimentazione e l’uso delle biotecnologie nella prevenzione, nella diagnostica e nella cura di terribili malattie che affliggono tanti esseri umani, dubbi e perplessità invece possono insorgere di fronte a necessità vitali, ritenute tali o presunte, per “interventi genetici” messi in atto per il concepimento o prima della nascita, laddove preferenze o capacità individuali,.....
La società moderna, caratterizzata da una visione tendenzialmente “tecnicista”, tende ad espellere Dio dalle coscienze dell’uomo. Si è ingenerato il “non senso della vita”, sminuendo di significato la famiglia, il lavoro, il tempo libero e la sessualità. Scopo della vita dell’uomo è acquisire potere in funzione del benessere e dei bisogni. La cultura odierna, dominata prevalentemente da una visione “laicista” del mondo, legata ad uno spiccato individualismo, è ben lontana dalla concezione biblica che è volta a ricercare il valore di senso del mondo e della vita in funzione dell’uomo, e ad interrogarsi sulle ragioni ultime dell’esistenza: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo Secondo una “visione sacrale”, infatti, la vita rappresenta un dono di Dio, sacro e inviolabile, che l’uomo ha il compito di salvaguardare e non può decidere autonomamente di disporne a suo piacimento.....