Scienziati e tecnici, impegnati nella medicina in settori di avanzata biotecnologia non compiranno atti illeciti se, rispettando l’ordine, l’armonia della natura e la biodiversità di ogni essere vivente, interverranno solo per “correggere” o “porre rimedio” ad alcune anomalie del genoma umano con l’unico, inequivocabile e provato fine di sconfiggere malattie e migliorare la qualità della vita. Ma essi, innanzi tutto, saranno chiamati a lavorare con intelligenza, guidati da una coscienza limpida e onesta, consapevoli di “trattare” materiale vivente che appartiene al patrimonio comune dell’umanità, destinato a generazioni future. Pur rimanendo fuori discussione la sperimentazione e l’uso delle biotecnologie nella prevenzione, nella diagnostica e nella cura di terribili malattie che affliggono tanti esseri umani, dubbi e perplessità invece possono insorgere di fronte a necessità vitali, ritenute tali o presunte, per “interventi genetici” messi in atto per il concepimento o prima della nascita, laddove preferenze o capacità individuali,.....