APPRENDIMENTO DI BASE:
Il Deuteronomio contiene una stupefacente profezia:
l’annunzio di un nuovo profeta superiore a Mosè. Un <nuovo Mosè>
a cui sarà concesso il dono di guardare in faccia a Dio e che
diventerà il mediatore di una <nuova Alleanza>. L’allusione a
Gesù sembra ovvia.
APPROFONDIMENTO: Nel libro del
Deuteronomio troviamo una profezia che, a dir poco, ha dello
stupefacente: l’annunzio di un nuovo profeta, non solo superiore
a Mosè (considerato il primo dei profeti), ma anche pari a Dio.
“Il Signore Dio tuo susciterà, in mezzo a te, un profeta pari
a me; a lui darete ascolto” (Dt . 18,15). “Non è più sorto in
Israele un profeta come Mosè - lui con il quale il Signore
parlava faccia a faccia” (Dt. 34,10). Chiaramente queste
parole non erano riferite all’istituzione del profetismo in
Israele, ma era l’annuzio di un <nuovo
Mosè> il cui tratto distintivo era quello di avere
accesso immediato a Dio, così da poter comunicare “direttamente”
al popolo d’Israele la volontà e la parola Dio. Ma c'è di pù:
mentre a Mosè non gli fu concesso di vedere in faccia il volto
di Dio (Es. 33,20), al nuovo profeta, al nuovo Mosè sarà concesso
in dono ciò che fu negato al primo, cioè vedere in faccia il
volto di Dio. Il nuovo Mosè così diventerà il mediatore di
un’alleanza e di una rivelazione ben superiore a quella portata
da Mosè. Il riferimento a Gesù ci sembra più che ovvio…!
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