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IL PENTATEUCO
 
16  - L’annunzio profetico di un “nuovo Mosè”
 
 
APPRENDIMENTO DI BASE: Il Deuteronomio contiene una stupefacente profezia: l’annunzio di un nuovo profeta superiore a Mosè. Un <nuovo Mosè> a cui sarà concesso il dono di guardare in faccia a Dio e che diventerà il mediatore di una <nuova Alleanza>. L’allusione a Gesù sembra ovvia.

APPROFONDIMENTO: Nel libro del Deuteronomio troviamo una profezia che, a dir poco, ha dello stupefacente: l’annunzio di un nuovo profeta, non solo superiore a Mosè (considerato il primo dei profeti), ma anche pari a Dio. “Il Signore Dio tuo susciterà, in mezzo a te, un profeta pari a me; a lui darete ascolto” (Dt . 18,15). “Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia” (Dt. 34,10). Chiaramente queste parole non erano riferite all’istituzione del profetismo in Israele, ma era l’annuzio di un <nuovo Mosè> il cui tratto distintivo era quello di avere accesso immediato a Dio, così da poter comunicare “direttamente” al popolo d’Israele la volontà e la parola Dio. Ma c'è di pù: mentre a Mosè non gli fu concesso di vedere in faccia il volto di Dio (Es. 33,20), al nuovo profeta, al nuovo Mosè sarà concesso in dono ciò che fu negato al primo, cioè vedere in faccia il volto di Dio. Il nuovo Mosè così diventerà il mediatore di un’alleanza e di una rivelazione ben superiore a quella portata da Mosè. Il riferimento a Gesù ci sembra più che ovvio…!
 
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