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IL LIBRO DELLA GENESI
 
 
24 - GENESI: Le ripercussioni del 'peccato originale' nella storia dell'uomo
 

APPRENDIMENTO DI BASE: L’uomo abbandonato a se stesso, in balia delle potenze demoniache, è incapace da solo di compiere il bene anche se lo volesse. Il male inesorabilmente avrà il sopravvento su di lui. Il racconto biblico attesta la nefasta influenza nel mondo del ‘maligno’ che subdolamente, in ogni modo e con ogni mezzo, tenta permanentemente di sedurre l’uomo a disubbidire a Dio. Si profila così l’inizio della storia dolorosa per l’umanità, appare per la prima volta l’indole malvagia che è nell’uomo: Caino uccide il fratello Abele. L’autore biblico denunzia la violenza degli uomini e condanna un’umanità decaduta che ricercava da se stessa e nel proprio orgoglio la propria identità. L’uomo si organizza in strutture sociali che tendono a soggiogare i più deboli, giungendo a sfidare perfino Dio stesso. Ora l’uomo ha veramente esagerato, è raggiunto dalla maledizione di Dio, il quale è costretto a punirlo. Dio punisce la malvagità degli uomini con il diluvio universale, volto a purificare il creato e l’uomo a causa della sua caduta nel peccato. Dio salva soltanto Noè e la sua famiglia, da cui risorgerà la nuova umanità purificata. Da qui inizia il “Piano di Salvezza” previsto da Dio per il recupero dell’umanità al progetto originario della creazione. Si profila l’autentico volto di un Dio buono e misericordioso pronto al perdono dei peccatori, disponibile ad offrire a tutti la speranza della Redenzione.

APPROFONDIMENTO: Il racconto biblico della creazione ci fa capire che l’uomo da solo è incapace di compiere il bene anche se lo volesse; da solo rimane in balia delle potenze demoniache e schiavo del potere del peccato. Il male inesorabilmente avrà il sopravvento su di lui. Il racconto biblico attesta la nefasta influenza nel mondo del ‘maligno’ che subdolamente, in ogni modo e con ogni mezzo, tenta di sedurre l’uomo a disubbidire a Dio. La sua potenza e la sua insidia sono rivelate fin dagli inizi della creazione, riuscendo a convincere il “primo uomo” a disprezzare il suo Creatore, inducendolo a sostituirsi a Dio. Si profila così l’inizio della storia dolorosa dell’umanità.

 
 

L’uomo lasciato al suo libero arbitrio cade nell’odio e nella violenza; si consuma il primo omicidio della storia umana: Caino uccide il fratello Abele. Per la prima volta appare l’indole malvagia che è nell’uomo. Sono descritte pagine drammatiche.

 
 

L’autore biblico nel denunciare la violenza degli uomini e dimostrare l’efficienza del male cerca di evidenziare la condanna per un’umanità decaduta che ricercava da se stessa e nel proprio orgoglio la propria identità. L’uomo si organizza in strutture sociali che tendono a soggiogare i più deboli, giungendo perfino a sfidare Dio stesso. Ora l’uomo ha veramente esagerato! È raggiunto dalla maledizione di Dio che è costretto a punirlo.

 
 

C’era un uomo giusto, Noè, fedele alla volontà di Dio. Con lui Dio instaura un’alleanza per riprendere la sua opera. Disse a Noè di costruire un’arca per salvare la sua famiglia e le specie di animali dal diluvio, a causa del castigo inflitto per punire la malvagità acquisita dagli uomini. La pioggia cadrà 40 giorni e 40 notti, tutta l’umanità peccatrice sarà distrutta, e Dio da Noè farà risorgere una nuova umanità. Il diluvio universale va visto come una sorta di purificazione del creato contaminato dall’uomo caduto nel peccato.

 
 

Noè è il rappresentante della nuova umanità purificata. Da qui inizia il progetto di grazia divina che elide tutte le maledizioni; da qui inizia il ‘Piano di Salvezza previsto da Dio per il recupero dell’umanità al progetto originario della creazione.
Dopo la caduta l’uomo non è stato abbandonato da Dio a se stesso perché, nell’economia del piano della salvezza, Dio nella sua infinita bontà e misericordia non vuole che il malvagio muoia, ma che si converta. Dio lo chiama, gli predice che sarà risollevato dalla sua caduta e che alla fine il male sarà vinto. Si profila l’autentico volto di un “Dio Buono” che non abbandona mai le sue creature in balia della loro misera condizione di peccatori. Si delinea il vero volto di un “Dio Padre Misericordioso” che tende la mano all’uomo, sempre e con insistenza, in ogni condizione e in ogni momento, al fine di concedergli il dono del perdono e di offrirgli la speranza della “Redenzione”. Nel corso della storia, infatti, per primo fra tutti chiamerà Abramo e lo benedirà per farne il capostipite dell’uomo nuovo. In lui riunirà tutta l’umanità dispersa; per mezzo di lui formerà un nuovo popolo, il suo popolo, il popolo eletto d’Israele su cui riporrà la sua fiducia, tutte le sue speranze e tutte le sue promesse.

 
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