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IL LIBRO DELLA GENESI - IL PECCATO ORIGINALE
 
 
IL PECCATO ORIGINALE
 
Abbiamo lasciato alle spalle il grandioso racconto della creazione che ha avuto come protagonista da una parte il Signore, Dio creatore, e dall’altra parte l’uomo, cioè l’umanità nella sua grandezza e nella sua miseria. La creazione ha visto l’irruzione del peccato, legato al libero arbitrio dell’uomo che, di fronte all’albero della conoscenza del bene e del male, ha voluto stendere la mano per conquistarne il frutto, così da voler diventare come Dio, conoscitore del bene e del male.
Fin dalle origini la natura fragile e impura dell’uomo si è opposta alla natura perfetta di Dio. La Bibbia afferma che l’uomo da solo è incapace di sottrarsi completamente al male, perché è incline per natura alla sua tentazione. Il racconto della caduta dimostra come il male non sia derivato da una imperfezione o da un limite della creazione, ma come invece sia emanazione e causa di una libertà creata. La presenza del male nel mondo è,infatti conseguenza di una libera scelta umana, di cui soltanto l’uomo è responsabile. Una creazione, dunque, fatta buona da Dio, nella prospettiva dialogica di un solo progetto d’amore, vanificato da un atto di orgoglio e di infedeltà. L’influsso della disubbidienza commessa dai progenitori, che fu causa originaria di rottura di relazione fra l’uomo creato e il Dio creatore, si è trasmessa sui loro discendenti, essendo insito nella caratteristica fenomenologica del peccato un processo di imitazione che conduce ad un continuo accrescimento della perversità dell’uomo. La Bibbia nel presentare il peccato come una disubbidienza alla legge di Dio nello stesso tempo ne indica la sua ‘matrice universale’, nel segno di una costitutiva fragilità e di una finitudine dell’uomo, che per sua natura tende ad allontanarsi e a separarsi da Dio, Creatore e Padre. Da questa rottura originaria va ricercata la radice più profonda di tutti i mali, e si evince perché il peccato dei progenitori che disubbidirono a Dio si è trasmesso su tutti gli uomini. Secondo la Bibbia, infatti, le malvagie inclinazioni che infettano la natura umana sono da ricondurre ad una comune sorgente, legata alla ribellione di Adamo ed Eva i quali posero la condizione umana in uno stato di “miseria” e di “perdizione”. Tutti gli uomini per natura appartengono ad una razza di ‘potenziali’ peccatori, perché fin dalla nascita nei loro cuori si annida una potenza malvagia che induce l’uomo a separarsi da Dio.
È questo il senso da dare al così detto <peccato originale>, radice e sorgente di ogni altro peccato e di tutti i mali del mondo.
 
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