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IL LIBRO DELLA GENESI - IL PECCATO ORIGINALE
 
 
34 - LA DISCENDENZA DI ADAMO ED EVA FINO A NOE'
 
(da Gen 5, 1-32)
Adamo aveva centotrenta anni quando si unì ancora a sua moglie che partorì un figlio che lo chiamò Set, e disse: Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele. Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni, poi morì. Anche a Set all’età di centocinque anni nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore. Dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Set fu di novecentotrenta anni, poi morì.
Enos all’età di novant’anni generò Kenan, che a sua volta all’età di settant’anni generò Malaleèl, che a sua volta all’età di sessantacinque anni generò Iared, che a sua volta all’età di centosessantadue anni generò Enoch, che all’età di sessantacinque anni generò Matusalemme. Enoch camminò con Dio; dopo la nascita di Matusalemme visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. Enoc visse come piace a Dio, poi scomparve perché Dio lo portò via con sé. Matusalemme aveva centosette anni quando generò Lamech, che a sua volta a centosettantadue anni generò un figlio e lo chiamò Noè, che aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Jafet.

COMMENTO AL TESTO
: L’amore matrimoniale e la fecondità della vita sono il riflesso luminoso del Creatore. La Storia della Salvezza, che è ancora agli esordi, si snoderà proprio nella successione delle “genealogie”, che sono le generazioni frutto dell’amore coniugale.
Questa pagina genealogica, piuttosto ostica ed arida, si rifà alla cosidetta “Tradizione Sacerdotale” (VI secolo a.C.), che insieme alla “Tradizione Javista” concorre alla stesura del libro di Genesi. L’autore biblico ora ci presenta un grande quadro genealogico, ripresentando figure e nomi già descritti dalla precedente tradizione javista. C’è un dato che subito impressiona il lettore: il numero enorme degli anni di vita dei vari personaggi. Adamo vive 930 anni, suo figlio Set 912 anni, Enos 905, fino ad arrivare a Matusalemme che raggiunge il primato di ben 969 anni. I numeri di queste vite che, pur non essendo colossali come in certe liste genealogiche regali mesopotamiche che raggiungono fino a decine di migliaia di anni, secondo alcuni studiosi potrebbero rappresentare i capostipiti tribali che inglobavano l’intero albero genealogico delle loro tribù.
Con la figura di Noè entrano in scena anche i suoi figli Sem, Cam, Iafet i quali, come vedremo, diverranno i capostipiti della nuova umanità post-diluviana. Siamo ormai alle soglie di un nuovo capitolo di Genesi, a una grande svolta, quella che avrà nel diluvio la sua grandiosa e terribile frontiera.
 
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