(da Gen 7, 17-24)
Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio sulla
terra. Nell’anno seicentesimo della vita di Noè, il giorno
diaciassette del secondo mese eruppero tutte le sorgenti delle
acque sotterranee e si aprirono le cateratte del cielo. Cadde la
pioggia sulla terra per quaranta notti e quaranta giorni. Le
acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutte
le cime dei monti più alti che sono sotto il cielo. Così fu
sterminato ogni essere vivente che era sulla terra, e rimase
solo Noè e chi stava con lui nell’arca. Le acque restarono alte
sopra la terra centocinquanta giorni.
COMMENTO AL TESTO: All’ordine divino Noè entra nell’arca ed
ecco porsi davanti a noi il quadro terrificante del diluvio: le
acque si rovesciano a cascata dal cielo fino al punto di coprire
le stesse vette dei monti, riducendo la terra ad una enorme
distesa di acqua e fango. Tutto è avvolto in un sudario di
morte, segno del severo giudizio di Dio sul male. Sotto la forza
distruttrice delle acque ora il mondo sta ritornando al caos
primordiale, sta quasi ripiombando nel nulla da cui era uscito.
In questo panorama di morte affiora solo l’arca, segno della
vita che continua, e a rappresentazione della salvezza del
giusto.
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