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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



I° PARTE

GLI INIZI DEL CRISTIANESIMO


 
 
 
 
 
I.1.0 ELEMENTI STORICO-BIBLICI
 
I.1.1 GESU’ - Un Messia annunziato fin dall’inizio della storia
 
L’attesa del Messia annunziato nella Bibbia come promessa vaga e indistinta nel primo libro della Genesi, diventa sempre più precisa col dispiegarsi dei vari capitoli – Dio rivolgendosi al serpente disse: «metterò inimicizia tra te e la donna, fra la tua e la sua discendenza. Questa discendenza ti schiaccerà il capo e tu la colpirai al calcagno» (Gen 3, 14-15). Gli esegeti hanno visto nella donna, Maria, e nella sua di-scendenza, Gesù.
Sono più di trecento i passi messianici delle Sacre Scritture nei quali si annun-zia la venuta di un’autentica figura autorevole che uscirà da Israele e che estenderà il suo dominio su tutti i popoli. Il profeta Isaia, otto secoli prima della nascita di Cri-sto, annunziava il ‘Salvatore’ il quale «non giudicherà più secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire, ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque per gli oppressi della terra». (Isaia 11,3-4). Il profeta Ezechiele ripone la sua speranza messianica in un ‘nuovo’ Davide che pascolerà le pecore di Dio e sarà il loro pastore. Nel libro del profeta Daniele, fra i più tardi della Bibbia (intorno al 160 a.C.), con precisione sorprendente, si conferma l’imminente realizzazione dell’attesa messianica dei Giudei, con la venuta di un personaggio definito “il Figlio di uomo”, espressione emblematica che sarà poi ripresa nei Vange-li.
È sorprendente rilevare che proprio in quel tempo, non solo Israele, ma anche altri popoli erano nell’attesa di ‘qualcuno’ che doveva venire dalla Galilea. Giuseppe Flavio, uno scrittore ebreo, e gli storici latini Tacito e Svetonio, scrivevano che i po-poli erano in fermento per l’attesa di un dominatore del mondo che avrebbe non so-lo vinto, ma addirittura sottomesso il grande impero romano. Ma c’è di più, dall’archeologia vengono una serie di testimonianze secondo cui la più celebre astrologia del mondo antico, quella babilonese, era nell’attesa del Messia dalla Palestina; ne aveva previsto anche la data a partire dall’anno 7 a.C., data che è tra quelle che gli studiosi danno fra le più probabili per la nascita di Gesù. Dal ritrova-mento di un papiro egiziano, che riporta con esattezza i moti dei pianeti dal 17 a.C. al 10 d.C., si rileva che nell’anno 7 a.C., a seguito della congiunzione di Giove e Saturno, nella costellazione dei Pesci scaturì una luce intensa e oltre modo visibile nel cielo di tutto il Mediterraneo. Il racconto certamente simbolico dell’evangelista Matteo, secondo il quale una stella avrebbe brillato nel cielo di Betlemme alla nasci-ta di Gesù, potrebbe essere fondato su un fenomeno astrologico realmente accaduto.
In conclusione, i documenti storici del tempo confermano l’attesa di un Messia che doveva giungere in Israele. È stupefacente rilevare che se n’era stabilita anche la data!
 
 
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