L’attesa del Messia annunziato nella Bibbia come promessa vaga e
indistinta nel primo libro della Genesi, diventa sempre più precisa col
dispiegarsi dei vari capitoli – Dio rivolgendosi al serpente disse: «metterò
inimicizia tra te e la donna, fra la tua e la sua discendenza. Questa
discendenza ti schiaccerà il capo e tu la colpirai al calcagno» (Gen 3,
14-15). Gli esegeti hanno visto nella donna, Maria, e nella sua
di-scendenza, Gesù.
Sono più di trecento i passi messianici delle Sacre Scritture nei quali si
annun-zia la venuta di un’autentica figura autorevole che uscirà da Israele
e che estenderà il suo dominio su tutti i popoli. Il profeta Isaia, otto
secoli prima della nascita di Cri-sto, annunziava il ‘Salvatore’ il quale
«non giudicherà più secondo le apparenze e non prenderà decisioni per
sentito dire, ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque
per gli oppressi della terra». (Isaia 11,3-4). Il profeta Ezechiele ripone
la sua speranza messianica in un ‘nuovo’ Davide che pascolerà le pecore di
Dio e sarà il loro pastore. Nel libro del profeta Daniele, fra i più tardi
della Bibbia (intorno al 160 a.C.), con precisione sorprendente, si conferma
l’imminente realizzazione dell’attesa messianica dei Giudei, con la venuta
di un personaggio definito “il Figlio di uomo”, espressione emblematica che
sarà poi ripresa nei Vange-li.
È sorprendente rilevare che proprio in quel tempo, non solo Israele, ma
anche altri popoli erano nell’attesa di ‘qualcuno’ che doveva venire dalla
Galilea. Giuseppe Flavio, uno scrittore ebreo, e gli storici latini Tacito e
Svetonio, scrivevano che i po-poli erano in fermento per l’attesa di un
dominatore del mondo che avrebbe non so-lo vinto, ma addirittura sottomesso
il grande impero romano. Ma c’è di più, dall’archeologia vengono una serie
di testimonianze secondo cui la più celebre astrologia del mondo antico,
quella babilonese, era nell’attesa del Messia dalla Palestina; ne aveva
previsto anche la data a partire dall’anno 7 a.C., data che è tra quelle che
gli studiosi danno fra le più probabili per la nascita di Gesù. Dal
ritrova-mento di un papiro egiziano, che riporta con esattezza i moti dei
pianeti dal 17 a.C. al 10 d.C., si rileva che nell’anno 7 a.C., a seguito
della congiunzione di Giove e Saturno, nella costellazione dei Pesci scaturì
una luce intensa e oltre modo visibile nel cielo di tutto il Mediterraneo.
Il racconto certamente simbolico dell’evangelista Matteo, secondo il quale
una stella avrebbe brillato nel cielo di Betlemme alla nasci-ta di Gesù,
potrebbe essere fondato su un fenomeno astrologico realmente accaduto.
In conclusione, i documenti storici del tempo confermano l’attesa di un
Messia che doveva giungere in Israele. È stupefacente rilevare che se n’era
stabilita anche la data! |