Un dato storico assolutamente sicuro per fissare la
data della nascita di Gesù è che egli nacque circa due anni prima
della morte di Erode il Grande. Notevoli difficoltà per stabilire la
data provengono dal calcolo del calendario adottato da Dionigi il
piccolo, un monaco che nella prima metà del VI° sec. volle sostituire
a partire da Diocleziano (gran persecutore dei Cristiani) il computo
degli anni con la nascita di Cristo, ponendo come presupposto la
nascita di Cristo il 25 Dicembre del 753 dopo la fondazione di Roma,
anno designato da Dionigi come l’anno I° della nuova generazione. Gli
storici però sono concordi nell’addebitare un errore di calcolo che
posticipa di 6-7 anni la nascita di Gesù il quale, in effetti, sarebbe
nato intorno al 6-5 a.C., appunto pochi anni prima della morte di
Erode il Grande avvenuta intorno all’anno 4 a.C.
Nulla di certo sul piano scientifico si può affermare sulle sue
origini. Dai Van-geli apprendiamo che Gesù (un nome comune
nell’ambito giudaico), concepito per opera dello Spirito Santo, ha
avuto una nascita puramente teologica. Trascorre tutta la sua vita
terrena da laico; vive i suoi primi 30 anni a Nazarèt, una sconosciuta
città collinare della Galilea meridionale. Non si hanno notizie di
questo periodo. Il padre legale Giuseppe, forse carpentiere di
professione, non compare durante il suo ministero perché
presumibilmente era morto. Sua madre Maria, invece, è menzionata, come
anche i suoi fratelli Giacomo, Giuda e Simone. La maggior parte dei
riferimenti che si trovano nei Vangeli indicano che i parenti di Gesù
non lo seguirono durante il ministero pubblico.
Nulla sappiamo dell’educazione formale di Gesù. I suoi nemici,
infatti, si chie-devano come egli poteva conoscere le scritture quando
non aveva mai studiato sotto la guida di un maestro riconosciuto.
Ad un certo punto nel 27-28 d.C., durante il regno di Tiberio, Gesù
emerge dall’oscurità e compare sulla scena ricevendo il battesimo da
Giovanni il Battista, fi-gura storica conosciuta attraverso Giuseppe
Flavio. Giovanni aveva alcuni tratti dei profeti dell’Antico
Testamento; chiamava Israele al pentimento dei propri peccati e alla
purificazione con il battesimo in vista dell’imminente giudizio
divino. Il fatto che si sia sottoposto al battesimo di Giovanni,
indica che Gesù accettava la missione e il messaggio di Giovanni, il
Battista. Non è escluso, anche, che quando Gesù si mise per conto
proprio ci possa essere stata qualche occasione di rivalità tra i
gruppi di Giovanni e quelli di Gesù, almeno per il periodo in cui i
due ministeri si accavallaro-no, in pratica fino all’arresto di
Giovanni il Battista.
Gesù diede continuità al messaggio escatologico di Giovanni che era
imperniato sul terribile giudizio imminente e sulla punizione che
sarebbe stata inflitta ai peccatori. Giovanni il Battista però tacque
sulla promessa della salvezza, Gesù invece mise l’accento sulla gioia
della salvezza, già operante, e che presto si sarebbe compiuta. |