Il Nuovo Testamento contiene le disposizioni
della Nuova Alleanza che regolano i rapporti tra Dio e il suo popolo
durante l’ultima fase nella Storia della Salvezza. Si presenta come una
raccolta di ventisette libri scritti in lingua greca (i 4 vangeli, gli
atti degli Apostoli, 21 lettere, e l’apocalisse) che nel corso dei secoli
hanno subito numerose copiature e ricopiature per mano di amanuensi,
alcuni dei quali pur animati da buone intenzioni hanno ritenuto di
apportare varianti in alcuni passi, determinando talvolta errori ed
imprecisioni teologiche. Questi scritti sono stati ritenuti “sacri e
canonici”, cioè ispirati da Dio fin dal II° secolo d.C., più o meno a
cominciare dalla morte dell’ultimo apostolo. Obiettivo della ‘critica
testuale’ è stato quello di ricostruire il testo originale, cercando di
interpretare quale tipo d’intervento sia stato operato dal copista e quali
ne furono le motivazioni. Oggi il testo del Nuovo Testamento può
considerarsi ben definito, ed è riconosciuto come un libro “normativo” per
la vita e la fede della Chiesa. Soltanto la scoperta di nuovi documenti
potrebbe rimetterlo seriamente in discussione. |