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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



V° PARTE

I PRIMI EVANGELIZZATORI

 
 
 
 
V.1.3 L’annuncio e la missione del cristiano
Annunciare il Vangelo, è il modo per attualizzare la relazione del credente con Dio.
Annunciare il Vangelo, significa incentrare la verità essenziale della nostra fe-de: “Dio è amore”.
Annunciare il Vangelo, equivale a far conoscere il disegno salvifico di Cristo a quanti ne ignorano la verità:
- nella “consapevolezza” di non poter dimostrare razionalmente il mistero del Regno di Dio;
- nella “certezza” che la Parola di Dio è la sola a condurci alla felicità e alla gloria eterna;
- nella “gioia” di lavorare non per meriti acquisiti, ma perché scelti da Dio.

Paolo nella prima lettera ai Corinzi ci ricorda con estrema chiarezza i termini missionari che devono distinguere l’evangelizzatore: «siamo collaboratori di Dio…che agiamo secondo la grazia del Signore, non con spirito di sapienza, poiché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio» (1Cor. 3,9,10,19).

Essere annunciatori della ‘parola di salvezza’ non è un compito facile; sarà neces-sario compiere la nostra missione con forza, determinazione e umiltà, senza riserve e senza paure, fugando la tentazione di sentirsi bravi, e consapevoli delle incomprensioni e difficoltà, degli ostacoli e insuccessi che s’incontreranno durante il cammino, ma fiduciosi di poter contare in ogni momento sulla divina assistenza. Annunciare il Vangelo è un incarico che Gesù ci ha affidato, e il cristiano autentico è tenuto ad assolvere questo compito nello spirito proclamato dall’apostolo Paolo: «Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi s’impone» (Prima lettera ai Corinzi, versetto 16) - «Ho lavorato notte e giorno per potervi annunziare la Parola di Dio… E mai ho cercato i complimenti degli uomini anche se potevo far valere la mia autorità di apostolo di Cristo» (Prima lettera ai Tessalonicesi, versetti 6 e 9).

La missione, è un dono di Dio, prima di essere una nostra scelta. È sempre Cristo che chiama e invia.
La prerogativa del Vangelo non appartiene a noi uomini, ma a Dio, che con la sua straordinaria potenza, nel nome dello Spirito Santo, guiderà e aiuterà quanti acco-glieranno il suo mandato:
      “Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai…” (Mt 9, 38)
 
 
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| VOLUME 2 |