Annunciare il Vangelo, è il modo per
attualizzare la relazione del credente con Dio.
Annunciare il Vangelo, significa incentrare la verità essenziale della
nostra fe-de: “Dio è amore”.
Annunciare il Vangelo, equivale a far conoscere il disegno salvifico di
Cristo a quanti ne ignorano la verità:
- nella “consapevolezza” di non poter dimostrare razionalmente il mistero del
Regno di Dio;
- nella “certezza” che la Parola di Dio è la sola a condurci alla felicità e
alla gloria eterna;
- nella “gioia” di lavorare non per meriti acquisiti, ma perché scelti da Dio.
Paolo nella prima lettera ai Corinzi ci ricorda con estrema chiarezza i
termini missionari che devono distinguere l’evangelizzatore: «siamo
collaboratori di Dio…che agiamo secondo la grazia del Signore, non con spirito
di sapienza, poiché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio»
(1Cor. 3,9,10,19).
Essere annunciatori della ‘parola di salvezza’ non è un compito facile;
sarà neces-sario compiere la nostra missione con forza, determinazione e
umiltà, senza riserve e senza paure, fugando la tentazione di sentirsi bravi,
e consapevoli delle incomprensioni e difficoltà, degli ostacoli e insuccessi
che s’incontreranno durante il cammino, ma fiduciosi di poter contare in ogni
momento sulla divina assistenza. Annunciare il Vangelo è un incarico che Gesù
ci ha affidato, e il cristiano autentico è tenuto ad assolvere questo compito
nello spirito proclamato dall’apostolo Paolo: «Annunciare il Vangelo non è
per me un vanto, perché è una necessità che mi s’impone» (Prima lettera ai
Corinzi, versetto 16) - «Ho lavorato notte e giorno per potervi annunziare
la Parola di Dio… E mai ho cercato i complimenti degli uomini anche se potevo
far valere la mia autorità di apostolo di Cristo» (Prima lettera ai
Tessalonicesi, versetti 6 e 9).
La missione, è un dono di Dio, prima di
essere una nostra scelta. È sempre Cristo che chiama e invia.
La prerogativa del Vangelo non appartiene a
noi uomini, ma a Dio, che con la sua straordinaria potenza, nel nome dello
Spirito Santo, guiderà e aiuterà quanti acco-glieranno il suo mandato:
“Pregate dunque il padrone della messe che
mandi operai…” (Mt 9, 38) |